giovedì 26 luglio 2007

ITALIA WAVE PART II - 24HIC - 17/22.07.07

Sabato 21. E' sera: dopo una breve puntata per cogliere gli ultimi pezzi dell'adrenalinico concerto degli Hormonauts allo PsicoStage, io e Maicol&Mirco facciamo rotta verso il MainStage per il concerto di Vinicio. Alla nostra destra il tendone della 24HIC (indetta come sempre dallo Spazio Bianco): l'evento è partito puntuale alle 20.00. Noi no. Perché nel frattempo, all'interno, Giacon sta dando alla luce la sua serie di 24 vigne, a cui Maicol in un lampo ha già affiancato le sue. Manchiamo solo io e Diavù. Di sette Iukkers passati per il Festival siamo noi i superstiti: Baronciani s'è dato alla mattina, mentre Ratigher è partito venerdì per tornare a Bologna, al lavoro. El Tofo giovedì dopo un gran concerto dei Tre Allegri è subito ripartito per Padova, diretto allo Sherwood Festival.
A un certo punto sbuca fuori dalla 24 Ausonia e sto per chiamarlo, credo venga anche lui al concerto, ma in realtà si aggira tra la folla cogliendo scatti col cellulare, gli servono frames per la storia che sta realizzando. Immortala l'omino della manutenzione a bordo del suo furgoncino bianco e rientra. La scena è un po' surreale: l'omino è tutto felice, mentre Aus alza il braccio come la statua della libertà e scatta per una maggiore prospettiva.
La storia che salterà fuori dalla testa tramite il cell e il mac di Aus è una figata di fotoromanzo fiction con protagonisti tutti i desperados della 24. Clickate qui per leggere. Senza saperlo, Francesco ha fissato in un frame anche Lorenza, la nostra amica e fotografa di XL. Sta lì su nelle immagini, indicata dalla freccia rossa nella vigna che ho rubato ad Aus. E' l'unica, imprevista foto di Lore di tutto il Fest.
Sono circa le 2.00 e sotto il tendone ci sono due tavoli e un esercito di disegnatori, quasi una cinquantina: ritrovo vecchi amici e nomi noti ma mai incontrati prima. Al tavolo dei professionisti, oltre ad Ausonia ci sono Akab e Alberto (gli shockers fondatori al completo, tanto che non li vedevo insieme in un colpo solo), il diabolico dott. Semerano, lo IUK team (io, Giacon, Diavù e Maicol&Mirco), Burchielli, Matteo, Gianluca e Mastro Pagliaro (che mi dicono c'è ma non ho visto) e come international guest Sasha. Andrea si aggira come lo spirito dei natali futuri, gli occhi spiritati e attenti. Salz occhieggia dai tavoli.
Quando entriamo è appena finito il concerto di Vinicio.
Poco dopo sono tornate Consuelo e Marta.
Il disegno di Mostro sulla schiena di Consuelo pare essere stato risucchiato in un vortex, le fauci della mia creatura sono scomparse, fuse in un unico impasto bluastro da cui affiorano un occhio e poco altro. L'effetto è comunque curioso, la schiena comunque molto bella. Consuelo mi racconta che domenica passerà per Roma per poi tornare a casa, a Lecce, dove traslocherà entro fine mese. Ora la immagino immezzo agli scatoloni, intenta nella scelta di cosa tenere e cosa buttare.
Sono le 4.15 del mattino, e accanto a noi dai tavoli giunge ormai solo un brusio sommesso, le energie si concentrano per superare il primo sbarramento della notte. E' tutto finito, mormora Consuelo osservando lo spazio deserto del MainStage, e qualcosa, sottile, mi si incrina dentro.
Poco dopo lo IUK team molla gli ormeggi e va a dormire: in 4 le cose filano decisamente più rapide, anche se il giochino di creare una trama concatenando i disegni fatti a turno non è così semplice. In attesa che vengano pubblicati sul blog dello Spazio Bianco, i risultati li potete vedere qui, tanto quanto i report di XL del Wave.
Il giorno dopo quando torniamo alla 24 per finire il nostro fumetto collettivo, la scena è molto spopolata, i tavoli campi di battaglia disseminati di lattine, bottigliette d'acqua semivuote, piatti di plastica, avanzi di cibo, rapidi, pennelli, matite, boccette di china, gomme, righelli, portatili. Sono poco meno le 15.00 e il caldo sta per salire. Consuelo e Marta non ci sono, immagino siano partite in anticipo. Baci, a presto.
Mi dò di brutto per finire la mia parte di lavoro, incitato da Maicol (Mirco è ripartito, lui e la sua costoletta incrinata) e Giacon, che commentano di volta in volta non appena le tavole vengono completate: il giorno prima avevo messo a segno tre vigne, ne mancano 21. Metto il turbo, la concentrazione sale progressivamente, raggiungo lo status ottimale e velocità di crociera ideali a pagina 8. Dall'altra parte del tavolo Semerano sgrana gli occhi davanti allo schermo del suo portatile, mentre traccia segni frenetici sulla tavoletta grafica. Akab ci dà di caffè sulle tavole, creando chiaroscuri, da qualche parte in fondo sento Burchielli che prima sclera e poi conclude. Gianluca ha già finito, e mi regala un tribute a Mostro & Morto (il primo mai ricevuto, grazie!). Loro la 24 se la sono fatta tutta, altroché. Sasha a una sedia (vuota) di distanza non dice una parola da ore e continua imperterrito la sua opera, si è concesso un po' di sonno in albergo, alla fine chiuderà la storia con l'ultimo manipolo di resistenti.
Oltre a Lorenza e al cell di Aus, Salvatore Settimo ci sta intorno e scatta a tutti, qui sopra ci sono anche delle sue foto. Giuseppe dello Spazio Bianco nel frattempo saluta tutti e va a casa, mi dice una cosa allucinante tipo che è in piedi da 40 ore. Dolore.
Ancora qualche attimo e finisco anch'io, Diavvo sta macinando al mio fianco, è comparso da poco, intrappolato com'era a recuperare Serena e le medicine per l'insolatissimo Maicol e il senzavoce Akab e finirà le ultime cose a casa (dicesi variante Eastman). Sono circa le 20.30 del giorno dopo, Alberto Casiraghi e Ettore Gabrielli dichiarano conclusa la 24 e tutti più o meno stremati abbandonano la location.
Farewell & stay tuned.

ITALIA WAVE PART I - 17/22.07.07

A Italia Wave il caldo è una morsa che ti opprime, una mano guantata d'acciaio che ti spinge a terra. Sulla piana creata con i detriti dell'alluvione del '66 si ergono i palchi, gli stand, i mercatini, le tende. Non un albero, non un'ombra, non un cesso che non somigli a una centrale atomica o a una cabina suicidi di Futurama. Il sole picchia impietoso, mentre si annaspa cercando di non inciampare nei frammenti di case spazzate via dalla furia dell'Arno decine d'anni fa. Nel parcheggio per poco non mi procuro una stimmata con un pezzo di ferro affiorante, mentre Luca alla sera del terzo giorno trova la testa sfondata di una Cabbage Patch Kid e la infilza sulla punta di un bastone, mostrandola in giro come farebbe un ragazzo selvaggio col cranio del Signore delle Mosche. Il tendone della mostra è una serra, ma è abitata dagli Iukkers di XL e da un indomito manipolo di standisti, editori, discografici e ragazzi dell'organizzazione. Uno spazio che si popola di volti, braccia e schiene, che io, Diavù, Ratigher, Massimo, Baroncia e Maicol&Mirco ci indaffariamo a pittare con i nostri figlioletti. Concentrarsi, spostare l'azimut dei propri sensi dalla sofferenza del calore al piacere della percezione del pennello che scorre sulla pelle di una persona felice che in quel momento allo stand c'eri proprio tu. Consuelo, Grazia, Marta, Pamela, Sara, Irene... pitto e dedico, dedico e pitto, alle volte sotto gli occhi attenti dei partners o degli amici o a volte solo, a chiacchierare con una persona che si concede a un insolito momento di intimità con uno sconosciuto che ha stabilito un contatto con loro attraverso una rivista e una manciata di tavole pubblicate su essa. Mi piace parlare, dare nomi ai loro corpi, sapere che fanno, cosa studiano, da dove vengono, grato della loro presenza. Mentre Lorenza fotografa senza sosta, le ragazze dello stand esterno passano a recuperare acqua e adesivi, sempre sorridenti. Andrea ci tiene compagnia. I suoni dei concerti spezzano il brusio di sottofondo di questa o quella presentazione, dj autogestito o spettacolo.
Sotto di noi, la memoria perenne di una distruzione immane. Innanzi a noi, la celebrazione della vita sciama in ogni direzione, fottendosene di quel deserto di terra e ferro.
Non so perché. Ma. Quando guardo fuori. Dallo stand. Per un attimo. Penso solo.
A San Martino del Carso e ad Eterno, di Ungaretti.

E' il mio cuore il paese più straziato.

Tra un fiore colto e l'altro donato
l'inesprimibile nulla.

Stay tuned.

giovedì 5 luglio 2007

REGNO DI SILENZIO ON TOUR

A seguito della bella chiacchierata radiofonica di Mercoledì 4 con Piero Santi & Omar Martini all'interno del programma Humus di Radio Città del Capo, domani Venerdì 6 Luglio a partire dalle 21.30 presso Modo Infoshop in Via Mascarella 24b qui a Bologna, sempre in compagnia di Omar, presenterò Regno di Silenzio, mentre Domenica 8 sarò a Padova allo Sherwood Comix Festival, dove a partire dalle 20.00 circa all'interno della libreria della manifestazione dedicherò al pubblico Regno e Resistenze, l'antologia realizzata in occasione del festival a cura di Claudio Calia e Emiliano Rabuiti e pubblicata da BeccoGiallo, a cui prendo parte con il mio racconto "The KittyKat Monster".

lunedì 2 luglio 2007

FEIRA LAICA - 23-24.06.07

Posto un po' di foto della Feira Laica a Lisbona e del laboratorio di serigrafia tenuto da Mike della omonima Mike Goes West in concomitanza con tutti gli autori presenti alla Feira. A breve un diario delle giornate.

domenica 1 luglio 2007

CRACK! - 14-15-16-17.06.07

Il Crack! di quest'anno è stato davvero splendido e internazionale: grazie allo sbattimento di Valerio Bindi, Ceci, Giusy, Mapputella, Errata, Giorgia e tutta la crew dei Prenestiner Crackers, quest'anno abbiamo incrociato birra e chine con gli svedesi di Galago di cui cito il boss Johannes Klenell, il buon Fabian Goranson e Marcus Nyblom, e poi con i francesi di Arrache Toi e Le dernier Cri, e il norvegese Bendik Kaltenborn, senza contare che ho ritrovato il mio amico MacMcGill a rappresentare la newyorkese WW3 Illustrated. Poi c'erano le femmes terribles MP5 & Annaurla (ma perché urla?), le To/let, Silvia, la Fede del Proposto con Bombo, Tuono Pettinato, Maicol, la ganga di The Artist, a sorpresa c'era anche Marco Bailone che non rivedevo da anni! E Laura Scarpa, Giorgio Santucci, Alessio Trabacchini, Francesca Ferrando e molti altri. Allo stand Black Velvet hanno tenuto le postazioni, indomiti oltre al sottoscritto, Luana Vergari e Luca Vanzella con la collaborazione del dottor Pira e Lumpa.
In quanto carente di macchina fotografica digitale, frego come al solito un po' di foto in giro in particolare a quella creatura orrida e adorabile del mio hermano cucaracha Marco Corona e agli archivi di Pazzeski.